Il territorio

Geograficamente appartenente al territorio di Leonforte è Monte Altesina, alto 1192 metri, che, nell’antichità, venne identificato con il “Monte Ereo”.

Geograficamente appartenente al territorio di Leonforte è Monte Altesina, alto 1192 metri, che, nell’antichità, venne identificato con il “Monte Ereo”. Per la sua posizione baricentrica fu preso come riferimento dagli arabi per dividere la Sicilia in tre Valli. Ammantato da una rigogliosa vegetazione di  lecci e roverelle, relitto della primordiale foresta mediterranea, ospita un’interessante fauna. Sulla cima della montagna si trovano i resti di un villaggio preistorico, e, sulle pendici, i ruderi del  “Cummintazzu”, antico eremo di monaci denominato S.Maria di l’Artisina. Recentemente è  stata istituita la Riserva Naturale “Monte Altesina” che consentirà di tutelare e valorizzare il peculiare ambiente naturale.

Altri rilievi di notevole bellezza selvaggia appartenenti ai “Monti Erei” sono Montagna di Mezzo, Monte Scala e Monte Boscorotondo. Questi habitat naturali presentano dei suggestivi ambienti rocciosi e un’intricata vegetazione boschiva, costituita da querce da sughero, roverelle, lecci e ogliastri. Sulle pendici di Montagna di Mezzo si trovano i ruderi della Masseria della Principessa, antico opificio dedito alla produzione dell’olio. Sul versante meridionale di Monte Scala sorge un antico abitato rupestre denominato Grotte Formose. Ai piedi di Monte Boscorotondo, si riscontra il Vallone dell’Inferno, ecosistema particolarmente suggestivo costituito da una gola profonda su cui scorre l’alto corso del Fiume Crysa, nome del dio fluviale venerato, in epoca classica, dalle popolazioni locali.

Un habitat naturale particolarmente interessante è il Lago Nicoletti, nato negli anni settanta come invaso artificiale, che ospita stagionalmente numerosi uccelli migratori oltre ad altre specie legate all’ambiente acquatico.

Arroccati su una rupe sorgono i ruderi del Castello di Tavi, volgarmente detto “u Castiddazzu”. La fortezza, di probabile origine bizantina, divenne in seguito un elemento di difesa arabo e poi normanno fino a divenire sede della “Baronia di Tavi”. A poca distanza si incontrano i ruderi del Castello di Guzzetta  che ebbe delle vicende storiche analoghe alla fortezza di Tavi. Nel territorio insistono alcuni oratori rupestri di epoca Bizantina tra cui la Grotta di S. Elena.

Lungo la vallata del fiume Bozzetta è ubicata Villa Gussio, pregevole costruzione patrizia dell’800. Di notevole interesse sono i reperti di archeologia industriale tra cui la Filanda, la Miniera di Zolfo di Faccialavata, i mulini ad acqua e i manufatti della vecchia linea ferroviaria Dittaino-Nicosia. In  Contrada Samperi esistono i ruderi della Chiesa di S. Pietro, risalente al periodo medievale. Il territorio è costellato inoltre da reperti archeologici di epoca preistorica tra cui numerose escavazioni nella roccia visibili su Monte Cernigliere, a Mongiafara e a Valle dei Ladroni.

Gli ambienti naturali si alternano a un suggestivo paesaggio agrario costituito da pascoli, da terreni seminativi coltivati a frumento e a fava, e da colture arboree tra cui l’olivo, il mandorlo  e, nelle vallate del Crysa e del Bozzetta, l’arancio e il pesco. Il territorio, utilizzato da tempo immemore per attività agricole, conserva ancora segni di un’antica civiltà contadina che ha lasciato interessanti testimonianze costituite da edifici rurali, muri in pietra e “pagghiari”, arcaiche costruzioni realizzate con pietre e canne.

Per salvaguardare e valorizzare lo splendido patrimonio naturale e storico-culturale di quest’area geografica è stata proposta l’istituzione del “Parco Regionale degli Erei” che abbraccia un vasto comprensorio della Sicilia centrale. Nel territorio di Leonforte è stata inoltre programmata la creazione del  “Parco letterario John Henry Newman” per celebrare i luoghi in cui avvenne la conversione spirituale dell’illustre teologo.

(di Luigi Buscemi)

Ultimo aggiornamento

24 Settembre 2018, 08:02